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Recovery fund… ed altro

Eccoci qua, nel 2021, non sto qui a ripercorrere l’ultimo anno, caratterizzato dalla pandemia e da tanto dolore.

E’ dovere di ognuno di noi andare avanti e volgere lo sguardo ad un futuro migliore per tutti, programmandolo bene.

Quello che colpisce negli ultimi tempi, ascoltando il dibattito politico e seguendo un minimo di attualità, e la programmazione che il nostro governo, insieme agli altri dell’UE, deve presentare sul tavolo di Bruxelles per poter aver diritto a quei tanti fondi messi a disposizione per dare una spinta all’economia creando nuovi servizi e cercando di modernizzare, ognuno per le proprie esigenze la propria Nazione.

 

Bene, per me, ma spero anche per molti, il punto di partenza è¨ sicuramente dotare il nostro territorio di una Rete informatica all’avanguardia, necessaria e assolutamente urgente, per fare da volano a tutte le altre iniziative, troppe zone del nostro Paese sono scoperte e senza una dovuta copertura.

Affiancato a questo progetto, assolutamente prioritario, che è quello del completamento delle vie stradali e ferroviarie (penso alla dorsale ionia Taranto – Reggio Calabria, ma anche il completamento autostradale della Sicilia, magari anche Sardegna, collegamento alta velocità, ed altre vie incomplete o quasi)

 

Alle vie, virtuali e reali, sicuramente, l’anno che è andato e questo dove ci siamo affacciati, ci ha insegnato che la Sanità debba essere aiutata e strutturata al pari di altre entità (anche private) per adeguare il livello di vita degli italiani a degli standard accettabili, ed eliminare le attese anche di mesi per fare un semplice controllo per i tanti malati cronici che ne hanno bisogno.

 

Per ultimo, e non per importanza, viene la rivoluzione energetica (vedi articolo in calce di un paio d’anni fa) e su questo c’è tanto da investire. Adesso bisogna svegliarsi, è il momento per rialzarsi, come tutti i momenti bui, e riprendere a correre più di prima e soprattutto meglio, non si può indugiare, abbiamo un’occasione da sfruttare e non passerà presto, se la sprecheremo.

 

Polimeni Fortunato

fortu@fortunatopolimeni.eu

@PolimeniF

 

 

Sole, acqua e vento

Siamo un paese che possiede, ed anche in abbondanza, tre elementi fondamentali da cui ricavare energia rinnovabile sole, acqua e vento.

Il futuro energetico dell'Italia deve essere strettamente legato alle risorse capaci di alimentare energia pulita, cominciando ad esaminare

il fattore sole, abbiamo chilometri di costa affacciata al sole parecchi giorni all'anno, basti pensare alle coste orientali del Sud, come quella calabra ed in parte siciliana, luoghi dove la natura, per la forte presenza del caldo, non riesce a far nascere e crescere piante.

Questi luoghi dovrebbero essere "sfruttati" per fare delle centrali fotovoltaiche capaci di generare energia sufficiente al fabbisogno

locale ed anche nazionale. Naturalmente ci sono altri luoghi lungo le coste dove poter creare nuove fonti di energia per sfruttare il calore del sole.

Il secondo elemento è il vento che soffia in abbondanza in tutte le zone costiere italiane, le pale eoliche dovrebbe essere una dotazione standard per tutti i comuni che si affacciano sul mare, poiché¨ davvero un peccato lasciar scemare l'energia della natura e non sfruttarla a pieno per le esigenze dell'uomo, l'appunto di molti potrebbe essere che andrebbero a deturpare il paesaggio, ma sicuramente potrebbero essere installate in aree disabitate non andando ad inficiare sui panorami locali e turistici.

Il terzo elemento è l'acqua, oltre all'utilizzo classico dei corsi d'acqua montani che innescano energia con la forza delle acque che scorrono verso valle, si potrebbe cominciare ad utilizzare la forza delle onde marine, di seguito il link per leggere le diverse forme di sperimentazione esistenti, https://it.wikipedia.org/wiki/Energia_del_moto_ondoso uno di questi laboratori è installato sul lungomare di Reggio Calabria. Sicuramente un futuro con maggior utilizzo dell'energia alternativa sarà migliore per tutti, sia per noi umani, poiché l'aria che respireremo sarà sicuramente più pulita, sia per la Terra, che non verrà più inquinata dai residui della combustione.

 

Polimeni Fortunato

fortu@fortunatopolimeni.eu

@PolimeniF

 

#Avantinsieme,

 

...era la tarda serata del 10 marzo 2017, e al Lingotto di Torino eravamo in tanti ad attendere Matteo, che stava per aprire la tre giorni dedicata alla idee per rilanciare il nostro Paese e l’Europa.

Anch’io ero li, appoggiato alla parete della sala 4, dedicata al gruppo di discussione per il seminario "Modelli di sviluppo, crescita e Mezzogiorno", ad attendere l’inizio.
Quella sera dopo aver ascoltato l’intervento di Matteo Renzi, e i successivi, e dopo aver partecipato al seminario, tornando in Hotel a piedi, che era poco distante, durante il tragitto, mi son sentito un uomo nuovo; per la prima volta nella mia vita avevo partecipato ad un evento politico, e lo dico con cognizione di tempo, non mi ero annoiato neanche un minuto.

 

Durante quei passi notturni per le vie di Torino, è cresciuta la consapevolezza in me, che il nostro Paese è vivo, ed ha voglia di crescere ed emergere.

Tante persone, politici e non, erano là INSIEME, per cercare di mettere sul tavolo idee, buone o cattive lo dirà  la storia, e la voglia di ognuno di partecipare si respirava nell’aria, ed io ero orgoglioso di aver partecipato quella sera all’evento, e mentre rientravo mi venivano in mente le parole di Matteo, parole che mi davano fiducia nella politica, perché alla fine chi la pratica deve pensare a risolvere i problemi, e proporre soluzioni, e quella sera quel posto, da cui io mi stavo allontanando, era stato testimone di migliaia di menti che si accendevano per il bene comune.


Da quell’esperienza é nata la mozione “Avanti, insieme”, leggendola in tutte le sue 41 pagine, ho trovato al proprio interno, per ogni paragrafo, tutte le proposte interessanti ed anche in questa occasione non mi sono annoiato, anzi ho rivisto in quelle pagine tante idee utili, per migliorare la vita di tutti noi.
Personalmente credo che l’Italia sia un grande Paese, fondato sul lavoro, come recita il primo articolo della nostra Costituzione, su questo lavoro bisogna ripartire, anche inventandolo dove ce di meno, il mio pensiero va all’Italia del Sud. Zone che nulla hanno da invidiare alle mete più esotiche scelte per le proprie vacanze dai turisti italiani e non, il turismo deve diventare la prima fonte di reddito del nostro Paese, è per far ciò bisogna puntare sulle località costiere e montane del sud, ma anche del centro, vedi le zone colpite dai recenti sismi, per sfruttare al meglio ciò che la natura ha regalato in abbondanza al nostro Bel Paese.


Beh, che dire, adesso che siamo al 28 di aprile, e di strada ne abbiamo fatta tanta, ognuno per il proprio lavoro, non rimane che attendere la notte del 30 di Aprile, e capire se l’Italia, e chi sostiene il Partito Democratico, possa ripartire per programmare il prossimo futuro politico, un in bocca al lupo ai tre candidati alla segreteria del PD, e chi vincerà  avrà  il compito di rappresentare quelle persone presenti al Lingotto, e tutte le altre che li non c'erano, che credono in una ripresa della nostra economia, alle prossime Elezioni Politiche previste per la primavera del 2018.

 

Buon voto a tutti coloro che si recheranno ai gazebi.

 

Polimeni Fortunato

fortu@fortunatopolimeni.eu

@PolimeniF

 

 

 

Gli altri siamo noi...

stamani, twittando gli auguri a tutti noi per il 72° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta nel 1945, ho rivolto gli auguri a tutti coloro che oggi sono ancora alla ricerca di Libertà.

 

Mi soffermo ricordando tutte quelle persone che ogni mattina si svegliano sotto l'oppressione:

 

— di una guerra

— della fame

— della persecuzione religiosa

 

Tutti noi, ogni giorno, osserviamo l'arrivo continuo di barche provenienti dall'Africa o dalla Siria, o, dove non arrivano via mare, lo spostarsi di popolazioni dalle zone colpite dalla guerra verso la nostra Europa.

Credo che nessun uomo voglia mai lasciare la propria terra per andare altrove volontariamente; se i cosiddetti migranti si lanciano in questa avventura, che il più delle volte termina tragicamente, lo fanno soltanto perché a casa loro non hanno futuro per loro e per i loro figli.

Il dovere dell'Europa ed anche del resto del Mondo civile, è quello di accogliere ed includere queste persone evitando loro dei viaggi massacranti, che generano solo altri morti.

La mia speranza é che la nuova Europa prenda accordi, come già in corso, con i governi del nord Africa per regolare sempre più questo flusso di persone disperate alla ricerca di quella Libertà per cui i nostri nonni e padri hanno lottato nel lontano 1945 e che adesso tutti noi apprezziamo, come un bene acquisito e prezioso, da diffondere e indottrinare sempre più.

Il titolo ricorda una canzone di Umberto Tozzi, che spesso ascolto, e che già qualche decennio fa raccontava le vicende di uomini che soffrivano e che avevano bisogno di aiuto, perché gli altri siamo noi, non bisogna mai dimenticarlo.

 

Buona festa della Liberazione a tutti!

 

Polimeni Fortunato

fortu@fortunatopolimeni.eu

@PolimeniF

 

 

 

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